Il più antico dei molti monasteri in Grecia e uno dei santuari più imponenti dell’Ortodossia si trova a 10 km dalla città di Kalavryton. Il Monastero Megalo Spilià ( Grande Grotta) ha preso il nome dalla grotta in cui fu trovata l’icona della Vergine Maria.
La storia del monastero
Il Monastero della Grotta Grande fu costruito nel 362 d.C. dai monaci Tessalonicesi, i fratelli Simeone e Theodoro. Entrambi ebbero una visione individualmente, con l’incarico di lasciare Gerusalemme, dove si trovavano, per andare in Acaia e trovare la sacra immagine della Madonna di mastice e cera fatta dall’evangelista Luca. Dopo aver girovagato, incontrarono nella zona di Zachlorous la pastorella Eufrosina, che li condusse alla grotta, dove si trovava la Sacra Immagine. Con grande riverenza i due monaci condussero l’immagine fuori dalla grotta e ripulirono dalle piante lo spazio sacro. Quando bruciarono i rami, a causa del calore un drago fu gettato violentemente verso l’uscita della grotta, dove fu ucciso da un fulmine. Testimonianze di questo miracolo sono le rappresentazioni, mentre, si sono salvate fino all’ultimo, le ossa del drago.
Nell’area iniziarono ad affollarsi pellegrini, furono costruite celle e lentamente il monastero prosperò e divenne faro dell’ Ortodossia e dell’Ellenismo attraverso i secoli. Ebbe un ruolo importante nella rivoluzione del 1821 ed era una fortezza inespugnabile contro gli invasori. È nota la risposta fiera ed eroica dell’abate Damasceno al Ibrahim nel mese di giugno del 1827 “… Perché è impossibile piegarci a te … se verrai qui a combatterci e a batterci, non è grande male, perché batterai i sacerdoti, ma se vieni sconfitto … sarà una vergogna per te…” E davvero fu sconfitto dopo una lotta epica e con l’aiuto della Vergine Maria.
Più tardi, nel dicembre del 1943, le truppe naziste saccheggiarono, incendiarono il monastero ed assassinarono 16 persone, visitatori, subordinati e monaci che gettarono giù da una rupe alta. Tuttavia, il monastero era già sopravvissuto a quattro incendi devastanti, nell’ 840, nel 1400, nel 1640 e nel 1934. L’immagine della Madonna, nonostante ciò, era rimasta intatta.
L’IMMAGINE DELLA MADONNA MEGALO-SPILIOTISSA (DELLA GRANDE GROTTA)
È opera dell’Apostolo Luca. Si ritiene che con il Vangelo e gli Atti degli Apostoli, l’Apostolo Luca l’abbia donata al suo figlio spirituale, il principe di Achaia Theophilus. Quest’ultimo la lasciò in eredità ai suoi discendenti. Al tempo delle persecuzioni, essi la nascosero nella Grotta. Quando morirono o furono uccisi per Cristo, rimase nella grotta fino a quando fu scoperta in un modo miracoloso da Santa Eufrosina.
È un bassorilievo, spesso tre centimetri, creato con la cera, stucco e altri materiali. In esso è raffigurata la Vergine seduta, con la testa leggermente inclinata a destra e con la mano tiene il Cristo che è seduto sulle sue ginocchia.
Il Monastero conserva notevoli reliquie sacre nazionali: una bandiera rara con le figure di tre imperatori bizantini, costumi nazionali, una preziosa croce con la Santa Croce e i Vangeli su pergamene. In una cappella speciale ci sono molte immagini, reliquiari con ossa di tanti Santi e i crani dei fondatori del Monastero.
Il monastero celebra il 15 Agosto in memoria dell’Assunta in Cielo
La locazione
Il Monastero di Megalo Spilià (della Grotta Grande) incute timore poichè si innalza all’ombra di una ripida roccia del Monte Chelmos ad un’altitudine di 940 metri, perfettamente armonizzato con il paesaggio selvaggio e drammatico della regione. Dall’alto delle rocce, questo monastero a otto piani colpisce anche il visitatore più indifferente. Si trova a 10 km da Kalavryta. Si può visitare in auto o a piedi dal sentiero di Zachlorou.
Tel: (+30) 26920-22401