IL MONASTERO DI SAN GIOVANNI IL TEOLOGOS A PATMOS

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Il monastero di San Giovanni il Teologos nell’ isola di Patmos costituisce per tutto il cristianesimo uno dei più importanti pellegrinaggi e si considera il più importante convento del Mar Egeo. Nello stesso tempo, insieme alla Grotta dell’ Apocalisse e la regione di “Hora”, il capoluogo di Patmos, si ritiene dall’ Unesco un monumenti di eredità universale.

Il monastero si fondò da San Cristodulos. Durante il dominio Arabo, Patmos è quasi deserta. Un dotato e istruito monaco, San Cristodulos, nel 1088 chiede e gli si concede dall’ Imperatore Alessio A’ il Komninos tutta l’ isola, perchè fondasse un monastero in onore di San Giovanni Evangelista. San Cristodulos rimane a Patmos fino il 1118 quando viene costretto ad abbandonarla dopo tante evasioni da pirati arabi. Il suo sogno però continua ad ispirare altri monaci illuminati i quali continuano la sua opera nei prossimi secoli.

Da quel momento comincia uno sviluppo stupefacente nella santa isola di Patmos. La fondazione del monastero di San Giovanni il Teologos segnò il sorgere di un Centro spiritoreligioso che consiste punto di riferimento per tutto il cristianesimo.

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Costruito sulla cima della piccola montagna là dove intorno si costruì anche l’ odierna “Hora”, domina su tutta l’ isola. Reperti archeologici testimoniano che si costruì sul posto del vecchio tempio della dea Artemide (Diana) e di una più antica chiesa cristiana di stile “basilica”. Il convento si circonda da un assimetro recinto di difesa che risale alla fine dell’ undicessimo secolo fino il ‘700. dal periodo bizantino si conservano il “Catolico” (la chiesa principale), la mensa e le celle.

La cappella della Madonna di pianta rettangolare sul lato meridionale del “Catolico” è ricoperta di importantissimi affreschi i quali risalgono al tardo ‘100. Nel sudovest del “Catolico” si trova il sacello di San Cristodulos dentro cui c’ è la sarcofago con la sua reliquie la quale risale agli inizi del diciasettesimo secolo. La mensa sull’ angolo nordorientale del “Catolico” è decorata con famosi affreschi. Si conservano inoltre i tavoli di marmo della mensa dei monaci. Le celle sono allineate sulla parte nord del recinto di difesa.

 

Nel convento esistono inoltre cappelle del periodo post-bizantino: quelle di San Vassilios, San Nicola, della Santa Croce, di San Giovanni Battista, degli Apostoli (1603). Due più piccole si trovano fuori del recinto del convento. Quelle di San Giorgio e di San Onufrio (1611).

La santa Grotta dell’ Apocalisse

La Grotta dell’ Apocalisse si trova a Patmos circa a metà del tragitto verso il porto della “Scala” fino a “Hora”. Dentro la grotta la roccia si lacerò e da lì, da tre più piccole lacerazioni che simbolizzano la Santa Trinità, si sentiva la Voce di Dio mentre dettava il testo dell’ Apocalisse al più amato allievo di Cristo, Giovanni Evangelista, il quale si trovava in esilio sull’ isola insieme al suo allievo, San Procoro, verso la fine del primo secolo d.C.

Il Sacro Libro dell’ Apocalisse che completta la Bibbia costituisce testo importantissimo per tutto il cristianesimo.

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La grotta fu formata luogo di culto dal fondatore del convento di Patmos, San Cristodulos. Oggi dall’ ingresso si scendono parecchi scalini prima che si entri nella piccola chiesa che si trova esattamente al fianco incorpotata alla grotta. A destra si vede il suo imponente spazio.

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